Cercapersone e radio esplodono in Libano: Israele ha passato il segno?
18 settembre 2024
Oggi cominciamo parlando dell’attacco da parte di Israele ai miliziani di Hezbollah in Libano, tramite l’esplosione di centinaia di cercapersone al cui interno era presente dell’esplosivo. Le esplosioni si sono lasciate dietro almeno undici morti, tra cui una bambina, e ferito migliaia di persone, di cui centinaia in modo grave. Sappiamo ancora poco di come sia avvenuta la manipolazione, ma si inizia a speculare sulle aziende coinvolte.
L’analisi centrale è dedicata all’emergenza climatica, e analizziamo due report che mostrano come il diritto di espressione e di protesta degli attivisti si stiano contraendo sempre di più. Il primo rapporto, da parte della ONG Global Witness, mostra come centinaia di attivisti siano stati uccisi mentre protestavano, soprattutto in America Latina. Il secondo rapporto, compilato da Climate Rights International, mostra invece come le democrazie occidentali tentino sempre di più di punire e reprimere con violenza le proteste.
In chiusura, parliamo degli aggiornamenti dal Libano, dove continuano le esplosioni causate stavolta da dei walkie talkie, di come in Portogallo siano divampati dei grossi incendi che hanno portato il paese ad annunciare lo stato di calamità, e dell’annuncio da parte di Meta di come nelle prossime settimane gli account di Instagram delle persone minorenni verranno resi privati, e saranno soggetti a più restrizioni di quelli normali.
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