Il Pride Anti-Orban è stato un successo: e adesso?
30 giugno 2025
Nell’editoriale di oggi parliamo del Pride di Budapest, che contro ogni aspettativa è filato liscio e molto partecipato, nonostante la legge che lo vietava e il fatto che non fosse stato autorizzato; il sindaco della città ha comunque deciso di procedere, e così ha fatto. Da specificare il fatto che non era un semplice Pride, ma anche una manifestazione anti-Orbán, dove hanno partecipato anche molte persone non ungheresi.
L’approfondimento è dedicato alla Palestina, scesa in secondo piano durante la cosiddetta Guerra dei 12 giorni tra Israele e Iran, e a tutti i più recenti risvolti: le persone continuano infatti a morire vicino ai centri di distribuzione della GHF, i coloni continuano ad attaccare i cittadini palestinesi in Cisgiordania, Trump continua a lodare il premier israeliano Netanyahu definendolo un eroe di guerra, mentre lui continua a far rinviare il processo per corruzione a suo carico.
In chiusura, parliamo dell’Ucraina che vuole uscire dal Trattato di Ottawa (che vieta le mine antiuomo), delle proteste antigovernative in Serbia (che in realtà vanno avanti da mesi), dei primi visti climatici per i cittadini di Tuvalu (uno dei Paesi più piccoli al mondo che rischia di essere presto sommerso dall’acqua) e del divieto in Francia di fumare nelle aree pubbliche dove è realistica la presenza di bambini.
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