L’editoriale di oggi è dedicato alla creazione dell’albo degli influencer “rilevanti”, introdotto dall’AGCOM per rendere più trasparente il mondo dell’influencer marketing: chi ha almeno 500.000 follower o un milione di visualizzazioni mensili dovrà quindi autodenunciarsi entro tre mesi tramite un modulo online, così da formare un registro pubblico consultabile. L’obiettivo è garantire chiarezza sulle sponsorizzazioni e contrastare pubblicità occulte e pratiche scorrette, con sanzioni fino a 600.000 euro, e si tratta di una misura che punta a regolare il settore, ma solleva interrogativi su privacy, libertà d’espressione e possibili controlli fiscali.
Nel centrale parliamo invece delle tensioni tra Stati Uniti e Venezuela, che negli ultimi mesi hanno visto un’escalation diplomatica e militare: Trump ha negato che gli Stati Uniti stiano entrando in guerra, ma ha già autorizzato diciotto attacchi nel Mar dei Caraibi, con oltre settanta vittime, e ha concesso alla CIA il potere di condurre operazioni sotto copertura in Venezuela. Ufficialmente si tratta di un’operazione contro il narcotraffico e la banda Tren de Aragua, ma non esistono giustificazioni legali né trasparenza sugli obiettivi. Nel frattempo, Caracas accusa Washington di voler favorire un cambio di regime per il controllo del petrolio, mentre Maduro si avvicina sempre più a Russia, Cina e Iran.
Infine, in coda citiamo la Turchia, che ha emesso mandati di arresto contro Netanyahu e altri funzionari israeliani per crimini di guerra, l’incontro tra Trump e Orban, con cui gli Stati Uniti hanno concesso a Budapest un’esenzione dalle sanzioni sul petrolio russo, il voto di otto senatori democratici con i repubblicani per porre fine allo shutdown, l’apertura in Brasile della COP30 sul clima, ospitata a Belém.
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