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Nell'editoriale di oggi partiamo dalla notizia dell'arrivo negli Stati Uniti di una sessantina di afrikaner, minoranza bianca di origine olandese presente in Sudafrica, a seguito della decisione da parte dell'amministrazione Trump di dare nei loro confronti lo status di rifugiati. Gli afrikaner affermano di essere discriminati in Sudafrica per la loro etnia, per quanto sulla vicenda molte cose non siano ancora del tutto chiare, e da qui proseguiamo con una riflessione su come la sensibilità e l'importanza che l'essere umano mostra per una storia piuttosto che un'altra, sia determinata da elementi quali religione, status economico fino al colore della pelle. 



Nel centrale di oggi approfondiamo la situazione in Medio Oriente dove ieri è stato rilasciato l'ostaggio Edan Alexander, l'ultimo con cittadinanza anche statunitense vivo nelle mani di Hamas. La sua liberazione è stata possibile grazie alla mediazione di Egitto e Qatar ma soprattutto non ha coinvolto Israele e questo ci porta ad analizzare il fatto che in pochi mesi Donald Trump e Benjamin Netanyahu si siano allontanati, complice non solo la situazione nella Striscia di Gaza e la ripresa intensa degli attacchi dell'esercito israeliano ma anche per i negoziati e gli accordi che Washington ha avuto rispettivamente con Iran e Houthi, paesi e gruppi armati nemici di Israele. Tutto questo mentre Trump comincia oggi il suo viaggio in Medio Oriente che lo porterà prima in Arabia Saudita poi in Qatar e infine negli Emirati Arabi Uniti. 



In chiusura infine parliamo dell'accordo di cessate il fuoco tra India e Pakistan dopo gli attacchi della scorsa settimana, della condanna per aggressione sessuale all'attore francese Gerard Depardieu, del piano britannico per ridurre l'immigrazione verso il Regno Unito, della morte di Abdel Ghani Al Kikli a Tripoli.

Il viaggio di Trump in Medio Oriente: tutto business o è strategia?