Nell'editoriale di oggi parliamo di un episodio che riapre il dibattito sulla libertà di stampa e sul ruolo del servizio pubblico: durante un convegno dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Incoronata Boccia, direttrice dell’ufficio stampa RAI ed ex vicedirettrice del TG1, ha definito il termine “genocidio” ideologico, accusando i giornalisti di essersi piegati alla narrazione di Hamas. Le sue parole hanno suscitato dure reazioni da PD, M5S e Usigrai, che chiedono chiarimenti e dimissioni. Ma Fratelli d’Italia l’ha difesa in nome della libertà d’espressione. Il caso solleva interrogativi profondi sul ruolo politico dell’informazione pubblica e sul negazionismo mediatico nel racconto del conflitto a Gaza.
Nel centrale invece approfondiamo la situazione in Siria, dove recentemente si sono registrati nuovi combattimenti tra l’esercito regolare e le minoranze etniche. La scorsa settimana infatti le forze curde e i soldati del governo guidato da Ahmad al-Shara si sono scontrati ad Aleppo, alimentando una tensione interna che va avanti da mesi e che arriva in un momento storico per il paese, dato che si sono svolte le elezioni parlamentari, le prime dalla caduta del regime di Assad, a cui però non ha partecipato gran parte della popolazione.
Nella coda infine trattiamo quattro notizie: in Toscana vince il centrosinistra con Eugenio Giani (PD), sostenuto dal Movimento 5 Stelle, segnando la prima vittoria progressista di questo ciclo elettorale. Nella Striscia di Gaza, dopo la liberazione di ostaggi e prigionieri, Hamas schiera miliziani per riaffermare il controllo, tra sparatorie e vendette interne. Intanto l’EBU rinvia la decisione sull’Eurovision 2026 e la partecipazione di Israele, mentre in Venezuela il governo Maduro chiude l’ambasciata a Oslo dopo il Nobel per la Pace a Maria Corina Machado.