In apertura di puntata dedichiamo uno spazio all’accordo raggiunto tra Israele ed Hezbollah per una tregua di 60 giorni. Cominciata alle ore 4.00 di questa mattina la tregua prevede il progressivo ritiro di Israele dal sud del Libano, al centro di attacchi e bombardamenti nelle ultime settimane, con Hezbollah che dovranno spostare le milizie più a nord, lasciando all’esercito regolare del Libano il compito di preservare quella zona. La tregua, che fa riferimento alla risoluzione 1701 del 2006 all’epoca della seconda guerra del Libano, appare fragile e legata, più che a trovare una soluzione pacifica, a riorganizzare militarmente e strategicamente entrambe le parti in causa del conflitto.
Nella parte centrale ci spostiamo in Pakistan dove migliaia di manifestanti in questi giorni hanno protestato nella capitale di Islamabad chiedendo la liberazione dell’ex primo ministro e leader del partito PTI Imran Khan, in carcere dal 2023 per numerosi capi d’accusa. I sostenitori di Khan e del partito sono riusciti ad arrivare nei pressi del Parlamento e degli altri organi istituzionali del paese. Oltre a numerosi arresti le proteste hanno causato anche alcuni morti e decine di feriti. Per quanto le motivazioni siano legate alla figura di Khan, che nonostante tutto continua ad avere molta popolarità nel paese, gli eventi di questi giorni a Islamabad sottolineano un problema molto più serio che riguarda più in generale la politica interna del paese.
In chiusura, parliamo delle proteste nel quartiere di Crovetto a Milano dopo la morte del 18enne Ramy Elgaml, della votazione sul taglio al canone RAI della Commissione bilancio del senato dove la maggioranza di destra non ha prevalso, del candidato indipendente di estrema destra in Romania Georgescu che ha avuto un risultato inaspettatamente positivo al primo turno delle presidenziali, della Commissione europea che ha finalmente trovato una sua formazione a partire dal 1 dicembre.