In apertura di puntata torniamo a parlare di Jeffrey Epstein, finanziere morto in carcere nel 2019, arrestato e condannato all'epoca per abusi sessuali e traffico di minori. Negli Stati Uniti infatti da settimane si discute ancora una volta dei documenti in cui sono contenuti i nomi dei suoi clienti, i famosi Epstein files, in possesso delle autorità statunitensi. Lo speaker della camera degli Stati Uniti, Mike Johnson, ha chiesto la loro pubblicazione, causando una divisione anche tra i repubblicani e complicando la posizione di Donald Trump, amico di Epstein, accusato qualche settimana fa da Elon Musk di essere all'interno degli Epstein files.
Nell'approfondimento di oggi ci soffermiamo sugli scontri in Siria tra tribù sunnite beduine e gruppi armati militari drusi, che hanno provocato la morte di almeno 250 persone. Una situazione in cui non solo sono intervenute le forze governative siriane ma anche l'esercito israeliano, in difesa della comunità drusi. Cerchiamo di capire non solo le comunità coinvolte ma anche tutta la situazione politica del nuovo governo guidato da al Sharaa che deve far fronte a violenze sempre più frequenti e con radici molto profonde, legate al vecchio regime di Assad. In tutto ciò la Siria prova a risollevarsi dalle ceneri di una guerra civile durata quattordici anni, anche se i problemi sono molteplici.
In chiusura infine parliamo dell'accordo tra Grok e il dipartimento della difesa degli Stati Uniti, della proposta in Francia per abolire due festività nazionali in funzione dei tagli alle spese, dell'alleanza ultraortodossa che annuncia di voler lasciare il governo Netanyahu, della decisione della Francia di non prendere parte all'iniziativa promossa dagli Stati Uniti per inviare armi all'Ucraina passando per la Nato.