L’editoriale di oggi è dedicato al caso Epstein, tornato al centro del dibattito politico statunitense dopo la pubblicazione di oltre 20 mila pagine di documenti da parte della commissione di vigilanza della Camera, che includono email che sembrano indicare una maggiore consapevolezza di Donald Trump sugli abusi rispetto a quanto ammesso in passato; nelle mail si fa riferimento anche a Virginia Giuffre, una delle vittime, che in vita aveva escluso un coinvolgimento diretto di Trump. Nel frattempo, la Casa Bianca parla di un’operazione di diffamazione politica, ma la vicenda ha riacceso anche le pressioni interne al partito repubblicano per la pubblicazione integrale degli Epstein files.
Nell'approfondimento centrale spazio allo scandalo di corruzione e riciclaggio in Ucraina a seguito delle indagini condotte dalle principali agenzie di anticorruzione del paese, la NABU e la SAPO, che hanno scoperto una rete criminale che teneva sotto scacco le principali aziende statali ucraine energetiche, tra cui Energoatom, che per evitare il blocco dei loro servizi erano costretti a pagare delle tangenti all'organizzazione. Al momento sono otto le persone accusate, di cui cinque già arrestate dalle autorità, ma ad essere coinvolti sono anche politici ed esponenti del governo di Volodymyr Zelensky: una situazione che ha portato alle dimissioni i ministri dell'energia e della giustizia.
In chiusura infine parliamo dell'emendamento passato alla Camera che modifica il reato di violenza sessuale con l'introduzione del concetto di consenso, degli attacchi dei coloni israeliani ai palestinesi in Cisgiordania, della decisione di Israele di riaprire il valico di Zikim a nord di Gaza e della sospensione della riforma delle pensioni in Francia fino alle elezioni del 2027 votata all'Assemblea nazionale.
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