Nell'editoriale di oggi parliamo della Trump fatigue, quel fenomeno per cui, da mesi ormai, la stampa statunitense e internazionale è inondata di nuovi annunci del presidente Trump, che scatenano scompiglio e provocano una vera e propria fatica in chi cerca di seguire le notizie quotidianamente. Questo accade in un periodo storico particolarmente delicato per gli equilibri internazionali. Più nello specifico, Trump ha insistito sul fatto che la Groenlandia appartenga agli Stati Uniti, ha minacciato l’Iran di bombardarlo se non accetterà l'accordo nucleare, e ha fatto altre dichiarazioni controverse.
Nell'approfondimento centrale, invece, parliamo della cosiddetta Preparedness Union Strategy dell'UE, che mercoledì scorso ha diffuso un documento volto a fornire ai cittadini degli Stati membri tutte le indicazioni necessarie per essere autonomi nelle prime 72 ore di una crisi, qualunque ne sia la natura. Oltre a questo, esploriamo le iniziative che i singoli paesi europei hanno già messo in atto per gestire il rischio di eventuali crisi. Non a caso, si tratta principalmente di paesi nordici, i cui confini sono più vicini al territorio russo rispetto ad altri.
In chiusura, parliamo degli aggiornamenti in Myanmar (dove il terremoto ha causato 1.700 vittime), delle proteste in Turchia, dell'uccisione di otto operatori della Croce Rossa a Gaza da parte di Israele, del drone rilevato sopra il Centro comune di ricerca europeo e della condanna di Marine Le Pen, che la rende ineleggibile per le elezioni presidenziali del 2027.
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