“Fuori i militari delle università?”, ecco la polemica del giorno
2 dicembre 2025
L’editoriale si concentra su un caso di scontro tra il governo e l’Università di Bologna, nato dopo che il generale Masiello ha raccontato il rifiuto di un corso triennale esclusivo per gli ufficiali dell’Accademia di Modena. Meloni e la ministra Bernini hanno criticato l’ateneo parlando di occasione mancata e della necessità, per le forze armate, di ampliare la formazione. L’università ha chiarito che nessuno è stato escluso e che la richiesta avrebbe richiesto risorse e sostenibilità didattica non scontate. Le opposizioni parlano di pressioni indebite, mentre alcune sigle studentesche rivendicano la scelta come coerente con le mobilitazioni contro i legami con il settore militare.
Nell'approfondimento di oggi ci occupiamo delle conseguenze della sparatoria avvenuta a Washington la scorsa settimana, quando un uomo afghano di 29 anni ha sparato contro la Guardia nazionale, a poche centinaia di metri dalla Casa Bianca. Una soldatessa è rimasta uccisa e quanto accaduto nella capitale statunitense è stato fin da subito strumentalizzato dall'amministrazione Trump che ha deciso di riesaminare i visti permanenti da alcuni paesi nello specifico, tra questi anche l'Afghanistan, e sospendere i visti delle persone con passaporto afghano.
Infine parliamo dell'intervista del Financial times al presidente del comitato militare della NATO Giuseppe Cavo Dragone che ha parlato della possibilità per l'alleanza atlantica di essere più aggressiva nella guerra ibrida con Mosca, dell'attacco dei coloni israeliani nei confronti di alcuni volontari italiani e canadesi in Cisgiordania, degli arresti a Hong Kong per l'incendio del complesso residenziale e delle telecamere hackerate da abitazioni e negozi in Corea del Sud con lo scopo di rivedere materiale esplicito online.
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