Nell'editoriale parliamo del concetto di genocidio, stabilito dalla Convenzione dell'ONU del 1948, dato che una commissione ONU ha stabilito che Israele rispetti quattro delle cinque condizioni necessarie per effettivamente compierne uno: uccisione di membri del gruppo, gravi danni fisici o mentali, condizioni di vita mirate alla distruzione e impedimento della procreazione (l'unica esclusa è il trasferimento forzato di bambini).
Il blocco centrale è dedicato alle proteste nel Regno Unito di sabato scorso, il cui slogan era "unite the kingdom" e che puntavano a contestare l'immigrazione e il governo. Si tratta di manifestazioni notevoli perché molto partecipate: le autorità stimano fino a 150mila persone. La mente dietro l'organizzazione è Tommy Robinson, attivista di estrema destra conosciuto per essere apertamente islamofobo; tra le altre cose, Robinson è anche vicino a Elon Musk (che ha partecipato alla manifestazione in collegamento video).
In chiusura parliamo delle proteste in Turchia del principale partito di opposizione CHP, di Donald Trump che ha annunciato di aver fatto causa al New York Times, della lista di Paesi che minacciano di non partecipare all'Eurovision (se c'è anche Israele) che continua ad allungarsi con la Spagna e del Lussemburgo che ha annunciato che riconoscerà lo Stato di Palestina.